1729 - Oltre lo sguardo
L'Atlas Coelestis di John Flamsteed, astronomo reale dell’Osservatorio di Greenwich, rappresenta la prima opera di cartografia stellare realizzata dopo l’introduzione del telescopio nell’osservazione del cielo. Questo atlante vide la luce a Londra nel 1729 ad opera degli esecutori testamentari di Flamsteed e completa la Historia Coelestis Britannica edita negli anni precedenti e che raccoglieva il lavoro svolto dall’astronomo inglese nei suoi quarantatré anni di osservazioni. L'Atlas Coelestis riporta circa 3300 stelle, il doppio di quello dell'Hevelius, e per la prima volta le stelle vi vengono collocate attraverso le loro coordinate equatoriali: ascensione retta e declinazione, il cui reticolo viene sovrapposto nelle tavole a quello polare eclittico. Questa innovazione fu possibile attraverso l'introduzione durante le osservazioni celesti dell'orologio a pendolo, che permetteva di risalire alla differenza di ascensione retta partendo dalla differenza fra i tempi del passaggio delle stelle al meridiano. Un secolo prima Johann Bayer introdusse nel suo atlante le due Nubi di Magellano; ora Flamsteed, nella tavola dedicata ad Andromeda, alla destra di nu Andromedae, disegna una stellina, la galassia M31 (nota anche come la Galassia di Andromeda), il primo oggetto non stellare ad apparire in una carta celeste di un importante atlante.
La precisione delle posizioni degli astri è corretta entro il margine di 10" e ciò fu ottenuto dall'autore grazie all'utilizzo di un enorme cerchio murale, munito di cannocchiale, di due metri di raggio, i cui gradi riportavano suddivisioni di cinque minuti primi. Agevole diventa l'uso delle tavole che, riportando delle scale graduate le cui tacche misurano il quarto di grado, permettono di apprezzare subito ad occhio la posizione della stella.