1872 - Il segno della Via Lattea

L’astronomo inglese Proctor realizza questa raffinata mappa del cielo boreale e di quello australe attraversati dalla Via Lattea, con la distribuzione spaziale delle nebulae osservate e catalogate dallo scienziato americano Cleaveland Abbe (1838-1916). La tavola è una delle ultime rappresentazioni grafiche della nostra galassia, prima dell'introduzione sistematica della fotografia astronomica.

L’astronomo inglese Richard Antony Proctor propose di “semplificare” la nomenclatura delle costellazioni proponendo ben quindici varianti. Ad esempio, nella sua proposta, la costellazione della Coma Berenices diventava Coma e mentre quelle di Carina, Malus, Puppis e Vela si riuniscono nuovamente nell'unica vecchia costellazione di Argo, mentre le Pleiadi venivano promossa a costellazione autonoma. Tuttavia, la proposta non raccolse gli entusiasmi della comunità degli astronomi e lo stesso Proctor non l’applicò mai con convinzione.

D’altra parte, l’unico vantaggio della semplificazione di Proctor consisteva, secondo le sue parole, nell’aver ridotto di “ben” 93 unità il numero di lettere, da 192 a 99, da utilizzare per identificare i nomi delle costellazioni in oggetto, ree di contenere aggettivi e diminutivi inutili. Esemplificativo in questo senso è il tentativo di inserire nuovamente la costellazione del Gatto, ma non come aveva fatto J. J. Lalande nel 1799 per identificare un gruppo di stelline al di sotto dell’Hydra che erano state oggetto di un suo studio particolare, bensì per sostituire il Canis Minor il cui nome aveva secondo Proctor il difetto di contenere l’aggettivo minor accompagnato al nome Canis, già utilizzato per l’altra più ampia costellazione che contiene la stella Sirio.

L’atlante di Proctor si compone di dodici grandi mappe circolari, prive del disegno del personaggio mitologico ma nelle quali appaiono delineati a tratteggio i confini delle costellazioni, dove vengono collocati per l’anno 1880 oltre seimila astri suddivisi in sette magnitudini e circa altri 1500 oggetti celesti.